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“Recinto” Famiglia Morpurgo Parente
Costantinopoli Martedì 26 Ottobre 1869
[…]
Non si fa un passo senza incontrare 100 cani, ma sono altrettanto buoni che brutti. È sorprendente il movimento del Porto, forse a Londra sarà maggiore, ma mi pare impossibile.
Elio che sta benissimo, mentre noi montavamo in caicchio, fece una cavalcata col figlio Marco. Ambedue m’incaricano dei loro cordiali saluti.
Cara Elisa, una sol cosa attenua il dolore che provo nel non avervi vicine – questo è il selciato di Costantinopoli, e le continue enormi salite ed immense distanze. […]
Mai ho tanto sofferto da che sono al mondo, nel camminare, figurarsi che il selciato di T[rieste] è una «maravaia» di fronte al lastrico di Costantinopoli. [….]
Ora mi chiamano, vi domando scusa per avervi tanto tediato, ma provo il bisogno di trattenermi con voi, miei cari, e di descrivervi le mie impressioni di Costantinopoli. Abbraccia per me i cari Virginia, Maria, Emilia, Eduardo e i cari nipoti, uno specialmente, il mio bel marinaio.
Manda la presente alle care figlie a Parigi che la trasmetteranno a Madrid se la mia Ida fosse partita. Tante cose al mio Coccolo che sognai mi dava uno dei suoi tanto preziosi baci! Ma era un sogno!
Di tutto cuore vi abbraccio
Pepi
[Diario del Canale di Suez 1869. 36 Lettere di Giuseppe de Morpurgo alla famiglia, Edizioni Dedolibri, Trieste 1998, pp. 6-7]
Costruito nel 1870 su progetto dell’architetto Maciachini, questo recinto ospita 20 tra tombe e lapidi commemorative di esponenti di quattro generazioni della famiglia Morpurgo – Parente. Da questa famiglia, tra le più importanti ed influenti della Trieste ottocentesca, provennero banchieri, esportatori o, come nel caso del barone Giuseppe de Morpurgo, direttori delle Assicurazioni Generali e di altre prestigiose istituzioni cittadine.
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