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Ricostruire le memorie
La realta’ aumentata nel cimitero ebraico di Trieste
a cura di Tommaso Chiarandini
consulenza Web e AR Designer di Alessandro Carrieri
Il Cimitero ebraico di via della Pace 4 è stato aperto nel 1843. Prima, fin dal XV secolo, gli ebrei avevano il loro antico Beth Haolam sul colle di San Giusto, che venne chiuso quando tutti i luoghi di sepoltura cittadini furono trasferiti fuori città. Esso fu poi smantellato nel 1909, con la traslazione delle salme e il trasferimento dei sarcofaghi dei rabbini nel nuovo cimitero.
La superficie di 27.500 mq è suddivisa in 15 campi e raccoglie circa 12.000 inumazioni. Le tombe e le steli, semplici oppure monumentali – costruite secondo vari stili architettonici e con simboli e ornamenti che sono classici, religiosi tradizionali o massonici – presentano iscrizioni in ebraico, italiano, latino, tedesco, francese, inglese, russo e testimoniano la storia cosmopolita e multietnica della Trieste ebraica durante il periodo asburgico: provenienze, tradizioni e culture disparatissime, askenazite e sefardite.
Analizzando le sepolture – dalle semplici lapidi agli elaborati recinti, dai monumentali mausolei ai dettagli delle epigrafi e degli stemmi – si può cogliere l’articolata composizione sociale della Comunità: uomini e donne “comuni”, intellettuali e artisti, rabbini più o meno noti, commercianti, grandi possidenti, industriali, esponenti del mondo delle assicurazioni e delle banche. Allo stato attuale il Cimitero è accessibile solo attraverso visite guidate svolte su prenotazione, senza alcun supporto ausiliare che arricchisca l’esperienza.
Per quanto riguarda la realtà aumentata (AR), seguendo la definizione di Azuma (1997), essa si può definire come un sistema che combina informazioni generate dal computer in un ambiente reale, in modo interattivo e in tempo reale, allineando gli oggetti virtuali con quelli fisici. La realtà aumentata è un nuovo tipo di interazione uomo-computer che si basa sulla realtà e può essere applicata a tutti i tipi di sensi, e nel quale gli utenti possono interagire attivamente con il mondoreale: essa è uno degli strumenti della Digital Public History.