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“MUSIC IS MADE FOR EVERYONE, LIKE THE SUN AND AIR”. MUSICISTI EBREI PERSEGUITATI NELL’ITALIA FASCISTA 1938-1945
Progetto a cura di Annalisa Capristo e Alessandro Carrieri
Banchetto di nozze al matrimonio Levi-Anau, San Paolo, Brasile, 1940: il secondo da sinistra è il Maestro Lionello Morpurgo, ex violinista del teatro Verdi di Trieste (oltre che direttore del coro della Sinagoga di Trieste), che aveva perso il lavoro in seguito alla promulgazione delle leggi razziali (ERPAC-AMMER, Collezione privata Claudio Finzi)
Lo studio della persecuzione antiebraica fascista in ambito musicale è un campo di ricerca che non è ancora stato esplorato in modo sistematico. Nonostante l’ampia bibliografia disponibile sugli effetti delle leggi razziste del 1938, infatti, non esiste a tutt’oggi una ricostruzione storiografica completa che riguardi specificamente l’impatto della persecuzione ebraica sul mondo musicale italiano, né si dispone di un elenco completo dei musicisti e degli esponenti della scena operistica italiana che furono colpiti dai provvedimenti antisemiti. Le poche eccezioni riguardano singole istituzioni musicali o alcune figure già famose all’epoca.
Il progetto, iniziato nel giugno del 2021 e curato da Annalisa Capristo e Alessandro Carrieri, è nato per colmare questa lacuna storiografica e per ridare un volto e un nome al più ampio numero di musicisti perseguitati, costretti all’esilio o uccisi nella shoah: compositori, concertisti, membri e direttori di orchestre e bande musicali, cantanti e coristi, critici musicali, oltre ai docenti di conservatori, licei e università.
Gli obiettivi sono la realizzazione di un volume, un database open access e di una mostra digitale, arricchita da documenti e fotografie provenienti da archivi pubblici e privati.
Punto di partenza del progetto è stato un convegno internazionale svoltosi a Trieste il 26 ottobre 2015 in collaborazione con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Trieste nell’ambito del Festival Viktor Ullmann (I compositori e i musicisti ebrei italiani durante il Fascismo), a cui è seguita la pubblicazione degli atti per Palgrave nel 2021 (Italian Jewish Musicians and Composers under Fascism. Let Our Music Be Played). Una prima mappatura del campo di ricerca e delle fonti è stata fornita da A. Capristo nel saggio, Fonti per lo studio della persecuzione antiebraica fascista nel settore musicale, pubblicato nel 2018 (Milano, IAML Italia).
La prima fase del progetto è stata la preparazione di un pannello bilingue (italiano-inglese) dedicato ai musicisti triestini e intitolato Gli ebrei e la “città musicalissima”, che è stato inaugurato il 21 dicembre 2021 nella sezione dedicata alla Cultura del Museo.
In quella occasione, Daniela Massarani, nipote del compositore Renzo Massarani (Mantova, 1898 – Rio de Janeiro, 1975), ha generosamente donato il fondo archivistico famigliare al Museo.
Il progetto si avvale della preziosa collaborazione di diversi enti di ricerca, istituzioni e associazioni:
il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Trieste,
il Conservatorio di Musica “G. Tartini” ,
il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” ,
the ICAMus Studio – The International Center for American Music.