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Prima Stolperstein in vista aumentata a Trieste

27 gennaio 2023

Presentata a Venezia in occasione del Giorno della Memoria

Venerdì 27 gennaio 2023, in occasione del Giorno della Memoria, è stata presentata a Venezia la prima Pietra d’inciampo triestina implementata con la realtà aumentata e divenuta quindi parte del progetto “Ricordare la città. Pietre d’inciampo, luoghi della memoria e realtà aumentata”.

Il progetto, iniziato nel 2021, è il frutto di una collaborazione tra l’Università Ca’ Foscari di Venezia e la Comunità Ebraica di Venezia, con il supporto della Regione Veneto.
Ad animarlo uno staff di esperti di Digital and Public Humanities – la disciplina che applica l’uso dell’informatica nelle scienze umanistiche, in particolare per la rappresentazione dei dati e la diffusione della conoscenza – guidato da Fabio Pittarello, docente dell’Università Ca’ Foscari.

Il team di progettazione e sviluppo è formato da Tommaso Pellegrini, Alessandra Volo e dallo storico triestino Alessandro Carrieri, esperto di Digital Humanities che in questi mesi sta lavorando anche a un progetto di realtà aumentata nel Cimitero ebraico di via della Pace.

L’idea di base è quella di esplorare le memorie delle città attraverso l’uso della realtà aumentata, consentendo un coinvolgimento dei fruitori sia sul piano cognitivo che emotivo e una migliore comprensione della storia delle persecuzioni e deportazioni nazifasciste.

La piattaforma mobile, scaricabile per iOs e Android con il nome “Remembering the City”, è pensata specialmente per le giovani generazioni, e utilizza la geolocalizzazione per permettere di individuare le Pietre d’inciampo e i luoghi che in città possono essere “fruiti” con l’aggiunta di contenuti audio, testuali e iconografici.
A Venezia attualmente si può scoprire la storia di ventinove Pietre, situate in sei luoghi pubblici della memoria.

Ed oggi anche a Trieste, prima città dopo Venezia, una Pietra dal valore simbolico particolare potrà raccontare la sua storia con questa tecnologia.

Si tratta della prima in assoluto posata da Gunter Demnig in città nel gennaio del 2018, sotto al portico della Sinagoga, e dedicata a una persona eccezionale che in quel luogo lavorò finché poté: Carlo Morpurgo z’’l.

Come disse in occasione dell’installazione Mauro Tabor, che aveva fortemente voluto questa Stolperstein e che a Morpurgo aveva già dedicato una mostra per il centenario della Sinagoga, egli rappresenta “un eroe vero”.

E spiegava perché: “Nessuno va giudicato, perché in quei momenti ognuno pensava in primis a salvare sé stesso e la propria famiglia. Carlo invece, dopo aver messo in salvo le sorelle, ritornò al timone della barca che era ormai priva di del suo gruppo dirigenziale. Avrebbe potuto salvarsi perché aveva ben capito la virulenza e pericolosità di ciò che stava succedendo ma, eroicamente, preferì aiutare in tutti i pochi modi rimasti possibili quelli che non avevamo i mezzi per fuggire. Sapeva che sarebbe stato preso ma pur di salvare altri ebrei è rimasto al suo posto fino a quella telefonata da piazza Oberdan… dagli uffici della Comunità, da solo andò verso l’interrogatorio in quel posto di dolore immenso che era il comando di piazza Oberdan e da lì verso le carceri del Coroneo per otto mesi di detenzione e maltrattamenti per poi venire deportato da Trieste senza aver detto una parola circa i rifugi degli altri ebrei che lui conosceva bene. Fino alla creazione della mostra su di lui ed alle ricerche relative, pensavo, speravo, fosse stato selezionato per la morte all’arrivo a Birkenau ed invece venne selezionato per la morte previo lavoro. Morì di stenti dopo aver lavorato per due mesi come schiavo per la Buna, in un campo satellite del grande ingranaggio di sterminio di Auschwitz”.

Inquadrando la Pietra con lo smartphone si conoscerà la storia di questo grande uomo, si vedrà il suo volto, si ascolteranno le parole di gratitudine di quanti ebbero il suo generoso aiuto nel momento drammatico della persecuzione nazi-fascista.

Che il suo ricordo sia di benedizione. E di esempio, per quante più persone possibile.

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